Posto che in nessun posto venga tutto regalato
E che anche in Paradiso nulla sia sempre scontato
Però quelle mura grigie limitavan la tua estate
E segnavano i tuoi passi di una vita presa a rate
Nel cortile dei balocchi tutto era di cemento
Ed i giochi non volavano senza l’alito del vento
Ma su tutto si posava quella luce che attanaglia
E che dopo conta i morti come su un campo di battaglia
Di un’infanzia troppo breve terminata d’un botto
E’ rimasto soltanto un giocattolo rotto
Passano gli anni in fretta passano senza lasciare un segno
Cresce fuori da scuola un’indifferenza senza ritegno
Ma cresce soprattutto quel sentimento che chiaman rabbia
Lascito di tuo padre che è da una vita che è chiuso in gabbia
Mentre tua madre a casa duplica i letti per i neonati
Sostituendo a volte quelli che il vento se li è portati
Gli angoli del cortile sono ricolmi di nascondigli
Antri tra quelle mura atti a nascondere i propri figli
Di una vita a cielo aperto cominciata un po’ male
E’ rimasto soltanto un giaciglio casuale
Scommettevi che era un gioco superare quelle mura
Perché proprio a sedici anni non si deve aver paura
La scommessa era rivolta a questa vita che ci inganna
Dove chiedere è concesso solo con un colpo in canna
Ma nessuno ti ha mai detto che dovevi stare accorto
Se in quel luogo o in quel momento qualche cosa andava storto
E la macchia che è comparsa sopra quella tua maglietta
Non ti ha neanche più lasciato il tempo di una sigaretta
Di una vita spesa in fretta di un diploma non preso
È rimasto soltanto un lenzuolo disteso
Di un sorriso a mezza bocca, di un discorso sospeso
È rimasto soltanto un lenzuolo disteso
Ma che senso ha un giglio spezzato a metà
Il pianto e il dolor saran tronchi come quel fior.