La notte è fredda e scura e sa di sale
Anche l’alba ha paura a farsi vedere
Sul fondo dello scafo tra ombre nere
Cadon le prime gocce di un temporale
Incisi sulla pianta dei miei piedi
Sono i cespugli e le dune di sabbia
Aridi testimoni della mia rabbia
Segni perenni di percorsi consueti
Già molto lontana è la terra mia
Siamo seduti in tanti qui a sognare
Un pezzo di fortuna da regalare
Ma anche un pezzo di pane non buttiam via
Vento di mare presto portami via
Lontano da tutto, lontano dal niente
Lontano da casa mia
Vento di mare presto, dammi del tu
Prendimi in volo, dammi la forza per non voltarmi più
Siamo in cinquanta stanchi ed affamati
L’unico suono è il rombo del motore
Che schiaccia le parole col suo rumore
Lungo le rotte di antichi crociati
Ma un altro rombo nel buio da lontano
Illumina di lampi i nostri visi
Sembrano fuochi, paiono sorrisi
E invece son soltanto bombe a mano
Non so davvero se son vivo o morto
Ma sia in mare che a terra tra gli stenti
In queste carni ci ficcano i denti
Ché del solo vivere abbiamo il torto
Vento di mare presto, portami via
Lontano da tutto, lontano dal niente
Lontano da questa pazzia
Vento di mare presto, dammi le ali
Ché il triste destino di noi migranti è difendersi dagli squali
Vento di mare presto, vorrei che un giorno
Una grande fortuna mi desse la forza di affrontare il ritorno